LE PIU COMUNI MALATTIE DERMATOLOGICHE


  1. ALLERGIA ALIMENTARE
  2. DERMATITE ATOPICA (Allergia Ambientale)
  3. ALLERGIA DA PULCI
  4. LA DEMODICOSI CANINA (Rogna Rossa – Demodettica)
  5. L'INFEZIONE E DERAMATITE DA MALASSEZIA
  6. IPOTIROIDISMO
  7. MICOSI O DERMATOFITOSI
  8. PIODERMITE
  9. SEBORREA
  10. LA SINDROME DI CUSHING

 

 

1. ALLERGIA ALIMENTARE

Che cos’è l’allergia alimentare?

Come le persone, anche glianimali possono sviluppare allergia nei confronti di uno o più componenti dellaloro alimentazione.

Le cause

La causa più comune dell’allergiaalimentare è rappresentata dall’ingestione di proteine animali (bovino, pollo,pesce, latte, uova) o proteine vegetali (soia, frumento, mais).  Tutte gli alimenti commerciali per animalicontengono queste proteine: è per questa ragione che cambiare marca o gusto diun alimento commerciale spesso non porta a nessun risultato.

Come si manifesta

L’allergia alimentare si puòsviluppare a qualsiasi età, ma è abbastanza frequente che i primi sintomi siosservino dal 3° al 6° mese di vita. In genere gli animali devono mangiare unalimento per diverse settimane o mesi, prima che si sviluppi un’allergia. Isintomi di questa malattia sono prurito, arrossamenti, perdita di pelo, otiti,e occasionalmente vomito e diarrea.

La diagnosi di allergia alimentare

Purtroppo non esiste un testsemplice e veloce per diagnosticare l’allergia alimentare. A tutt’oggi i testsierologici ed i test cutanei intradermici sono troppo poco affidabili pervenire eseguiti di routine sui nostri animali domestici.

La diagnosi sicura si ottienesomministrando al paziente una dieta ipoallergenica a base di ingredienti chel’animale non ha mai mangiato prima, per un periodo di almeno 8 settimane(dieta ipoallergenica). 

E’ indispensabile che durante questo periodo l’animale non riceva biscotti,bocconi da tavola, giochi fatti di pelle di bue, ossa, pezzi di pane, né cheabbia la possibilità di mangiare dalla ciotola di un altro animale o fuori dicasa. In genere si consiglia ai proprietari dei gatti di tenere in casal’animale durante tutto il periodo di prova.

Se l’animale ha un’allergiaalimentare, dopo 8 settimane il prurito dovrebbe diminuire sensibilmente. Sedurante questo periodo di prova, l’animale mangia qualcosa al di fuori delladieta, anche solo sporadicamente, il risultato della dieta non è affidabile ela dieta va ripetuta da capo.

Per trovare l’ingrediente colpevole diallergia.

Per identificare l’ingredienteche causa allergia, si possono introdurre i singoli elementi (ad esempio carnedi bovino, carne di pollo, uova...) ad uno ad uno per un periodo di unasettimana ciascuno, insieme alla dieta ipoallergenica. Se l’animale ricominciaa grattarsi significa che l’ultimo ingrediente introdotto responsabile dellareazione allergica, e non può più venire dato all’animale.

La terapia

Se gli ingredienti responsabilidell’allergia sono stati identificati, sarà sufficiente somministrare glialimenti che non li contengano. Questi possono essere casalinghi (consupplementi di vitamine e minerali) o commerciali.  Fra i commerciali, si consiglia di sceglierealimenti di buona marca che presentino una lista COMPLETA degli ingredientisull’etichetta, così da renderne facile la scelta.

Se non è noto a quale ingredienteè l’allergico l’animale, si possono somministrare diete ipoallergenichecommerciali. Ve ne sono molte, di marche differenti, che contengono ingredientidifferenti. Una volta un prodotto adatto (verso cui l’animale non reagisce),questo andrà somministrato tutta la vita.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/allergia_alimentare.pdf

 

 

2. DERMATITE ATOPICA (Allergia ambientale)

Cos’è la dermatiteatopica

Dermatite atopica è il termine usato in medicinaveterinaria per definire l’allergia nei confronti di sostanze presentinell’ambiente. Queste sostanze, chiamate allergeni, possono essere pollini dierbe o di alberi, polvere di casa, acari microscopici, muffe o forfora animalee umana. La predisposizione per questa malattia è ereditaria, i primi sintomisi manifestano in genere fra i 6 mesi e i 3 anni di età.

I sintomi

Gli animali che soffrono di dermatite atopicamanifestano un prurito di varia intensità, che può essere localizzato in zonecircoscritte oppure diffuso a tutto il corpo. Si osservano leccamento deglispazi interdigitali, sfregamento del muso, prurito alle orecchie, all’addomeealle ascelle. 

La conseguenza di questi traumi continui èl’arrossamento, la perdita di pelo, l’iscurimento della pelle e, in alcunicasi, l’infezione delle orecchie. La dermatite atopica può cominciare come unproblema stagionale e diventare poi costante tutto l’anno.

La diagnosi

La diagnosi è basata sul quadro clinico e sui testallergologici. Il test più affidabile impiegato nella diagnosi di dermatiteatopica è il test cutaneo intradermico. Questo consiste nell’inoculazione dellesostanze sospettate di causare l’allergia nello strato più superficiale dellapelle. Se nel punto di inoculo di un dato allergene si sviluppa un pomfo,significa che l’animale è allergico per quella sostanza. I pomfi vengonovalutati ni 10-20 minuti successivi all’inoculazione, cosicchè il test richiedein totale circa un’ora e il risultato è immediato.

Nel caso in cui non si possa eseguire il test cutaneo,o che il cane appaia clinicamente atopico, ma il test cutaneo intradermico nondia risultati positivi, è possibile eseguire un secondo test: il testsierologico. In questo caso si esegue un prelievo di sangue, che verràanalizzato per le allergie inalatorie. Questo test è meno preciso del testcutaneo intradermico e il risultato viene dato dopo circa due settimane dalprelievo. Per questi motivi si preferisce sempre eseguire prima il test cutaneointradermico.

La terapia

Se il vostro animale è atopico la terapia migliore èla desensibilizzazione (terapia iposensibilizzante allergene-specifica) con unvaccino preparato apposta per il vostro animale e contenente quegli allergeniverso i quali il vostro animale ha manifestato una reazione positiva.

Il vaccino viene inoculato inizialmente dalveterinario e, in seguito, dal proprietario stesso, seguendo uno schemapreciso, che vi verrà fornito con il vaccino. Con l’aumento graduale della dosedi vaccino, diminuisce la sensibilità dell’animale nei confronti degliallergeni inoculati, e conseguentemente diminuisce anche il prurito ed ildisagio dell’animale. Il processo di desensibilizzazione ha bisogno di tempo,per cui non ci si può aspettare di vedere risultati prima di 4-6 mesidall’inizio della terapia. Circa il 75% degli animali mostra un notevolemiglioramento dei sintomi nel corso del primo anno di somministrazione. Intutti gli animali che rispondono positivamente alla desensibilizzazione èconsigliabile proseguire con la somministrazione del vaccino ogni 2-4 settimaneper tutta la vita.

In associazione o in sostituzione della terapia didesensibilizzazione si può ricorrere a farmaci antiprurito. I farmaciantiprurito impiegati più comunemente in medicina veterinaria sono il cortisonee i suoi derivati. Questi purtroppo hanno molti effetti collaterali, e perciòvanno impiegati solo in animali che manifestano un prurito stagionale di brevedurata, in accessi di prurito estremi ed improvvisi o negli animali in cui laterapia di desensibilizzazione non ha dato i risultati sperati. I medicinali abase di cortisone vanno dati solo dietro consiglio del medico veterinario esotto la sua sorveglianza. 

Altri farmaci antiprurito sono gli anti-istaminici egli acidi grassi essenziali (olio di enotera, olio di pesce, olio di semi digirasole, eccetera). Questi farmaci sono in grado di controllare il prurito incirca il 35% dei casi, e hanno meno effetti collaterali del cortisone. Essipossono anche venire associati al cortisone per diminuirne le dosi.Recentemente si usa anche la ciclosporina, che è potente come il cortisone manon ha gli stessi effetti collaterali. Purtroppo questo prodotto è molto caro.

Altreinformazioni utili 

I cani che soffrono di allergie sono predisposti asviluppare infezioni cutanee e/o otiti da batteri (stafilococchi) o da lieviti(malassezie). Può essere necessario, in questi casi, somministrare dei cicli diterapia antibiotica e/o lavare l’animale con shampoo medicato per risolvere ilproblema e/o somministrare terapia locale nelle orecchie. In genere leinfezioni secondarie non si manifestano più, se un animale risponde bene alla terapiadi desensibilizzazione.

A volte gli animali che soffrono di dermatite atopicasoffrono anche di altre allergie, quali l’allergia alimentare o l’allergia allepulci. E’ quindi molto importante eseguire una dieta ad eliminazione per almeno8 settimane prima di sottoporre l’animale al test cutaneo intradermico, eadottare un buon controllo delle pulci, sia sull’animale, sia nell’ambiente. Inquesto modo si daranno all’animale maggiori possibilità di rispondere appienoalla terapia di desensibilizzazione

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/dermatite_atopica.pdf

 

 

 

3. ALLERGIA DA PULCI

LE PULCI DEL CANE E DEL GATTO

Il ciclo delle pulci

I quattro stadi del cicloriproduttivo della pulce del gatto sono: uovo, larva, pupa, adulto. La duratadel ciclo dall’uovo all’adulto varia da 10 giorni a 4 mesi e una pulce adultavive fino a 3 mesi e depone più di 2000 uova. La durata dell’intero ciclodipende principalmente da temperatura, umidità e cibo disponibile. Le pulciadulte del gatto vivono e si nutrono sugli animali domestici succhiandofrequentemente sangue. Le loro feci che si ritrovano sull’animale sotto formadi punti neri visibili ad occhio nudo (“polvere di carbone”). Le uova vengonodepositate sul corpo dell’animale, e cadono molto presto nell’ambiente in cuivive. Le uova appaiono all’occhio nudo come minuscoli puntini bianchi. Le larvedelle pulci escono dalle uova nell’ambiente in cui vive l’animale domestico esi nutrono delle feci dei genitori o di qualsiasi altro cibo disponibilenell’ambiente.

Le larve di pulci non vivono sulcane, ma nelle fessure dei pavimenti, sui tappeti, sui divani, i copriletti,sotto i mobili, nelle cucce o in qualsiasi area frequentata da animaliinfestati. Le larve sanno muoversi attivamente per ripararsi dalla luce e dalpassaggio. Alla fine del loro sviluppo la larva tesse un bozzolo e si trasformain pupa, per poi diventare una pulce adulta. Le pulci adulte rimangono nelbozzolo sino a quando vengono stimolate ad uscire, per la ricerca dell’ospitesul quale nutrirsi e riprodursi, completando così il ciclo vitale. Le pulciadulte ancora nel bozzolo possono resistere a qualunque condizione ambientalesino ad un anno senza morire.

Uno spiacevole benvenuto

Pulci adulte o appena schiusegeneralmente saltano su qualsiasi animale disponibile della casa. Moltipossessori di animali hanno avuto la spiacevole esperienza di rientrare da unavacanza e trovarsi con le caviglie coperte di pulci. La vibrazione dei passisui tappeti o pavimenti sono sufficienti a causare l’apertura dei bozzolisparsi per la casa. Dal momento che per questi insetti è essenziale un pasto disangue, saltano sul primo ospite a sangue caldo che trovano, comnpreso l’uomo.Se una persona con un animale infestato lascia una casa o un appartamento, lepulci spesso saranno le prime a dare il benvenuto al nuovo inquilino, il qualepotrebbe anche non avere un animale. È importante un continuo controllo dellepulci sia per il comfort della famiglia che per la salute e il benesseredell’animale.

Trattamento e controllo delle pulci

E’ importante, per ottenere ilmassimo successo, trattare tutti gli animali di casa, e fare i trattamentitutto l’anno, e non solo nella stagione estiva, poiché le pulci sopravvivononelle case durante l’inverno. Si consiglia inoltre di seguire le istruzioni diapplicazione dei prodotti che vi verranno consigliati dal veterinario. Sononecessarie almeno tre settimane prima di notare i primi effetti del controllodelle pulci.

Trattamento ambientale:

E’ importante lavare in lavatricei rivestimenti delle cucce del cane infestato e quelle di qualsiasi altroanimale della casa, passare spesso l’aspirapolvere sui tappeti, e spruzzareprodotti a base di “regolatori della crescita degli insetti” in casa. Vannospruzzati soprattutto le cucce, i tappeti, la moquette, i mobili rivestiti distoffa (divani, poltrone, copriletti, sedie), gli zoccolini, gli zerbini e lezone sotto i mobili bassi. Questi prodotti sono assolutamente innocui per lepersone e per gli animali, ma sanno uccidere le uova e le larva delle pulci,prevenendo lo sviluppo di nuove pulci nella casa. In alcuni casi può esserenecessario un secondo trattamento 7-10 giorni dopo il primo, seguito poi da untrattamento ogni un trattamento ogni 3-4 mesi. Questi spray vanno utilizzatitutto l’anno, poiché le pulci sopravvivono nelle case anche durante la stagioneinvernale. In alternativa a trattare l’ambiente con uno spray, si possonotrattare tutti gli animali di casa con un prodotto che uccide anche le uova ele larve. Trattamento degli animali Ci sono in commercio numerosi prodottiefficaci per il trattamento e la prevenzione delle pulci. Si consiglia diseguire i consigli del veterinario riguardo la scelta dei prodotti e lafrequenza di applicazione, poiché c’è una grande variabilità tra i variprodotti disponibili. I prodotti più efficaci si soministrano come spray o comespot on (goccine da mettere fra le scapole) una volta ogni 3-4 settimane,durante tutto l’anno. I trattamenti non vano mai fatti in concomitanza con ibagni, ma almeno 3 giorni o più dopo i lavaggi.

I collari, gli shampoo e lepolveri antiparassitari non hanno l’efficacia necessaria per proteggere ivostri animali domestici dalle pulci, e sono pertanto sconsigliati per ilcontrollo routinario delle pulci. Tuttavia alcuni di questi prodotti potrebberoessere necessari in particolari situazioni, solo dietro consiglio del vostroveterinario. Prima dell’utilizzo di prodotti antiparassitari sul gattocontrollare che questi siano adatti al gatto, poiché alcuni prodotti destinatisolo al cane possono essere mortali se utilizzati sui gatti.

DERMATITE ALLERGICA DA MORSO DI PULCI

Che cos’è la dermatite allergicaal morso delle pulci (DAP)

La DAP è una delle cause diprurito e problemi cutanei più frequenti in cani e gatti in Italia. In genereil prurito si manifesta d’estate e in autunno, tuttavia, se il cane vive in unambiente domestico che alberga le pulci, esso può manifestarsi tutto l’anno.

Quali sono le cause

L’allergia al morso della pulcesi scatena nei confronti di uno dei componenti della saliva delle pulci. LaDAP, come molta allergie, può svilupparsi a qualsiasi età, e i segni possonocomparire improvvisamente, anche in animali in cui le pulci non si vedonofrequentemente. Anzi, proprio i soggetti che hanno le pulci più raramente sonoquelli che sviluppano l’allergia. Al contrario gli animali più abituati aconvivere con le pulci sviluppano tolleranza al loro morso.

Come si manifesta

I cani con DAP soffrono d’intensoprurito; anche la presenza di una sola pulce su questi cani può causare grandisagio. La DAP colpisce più comunemente la parte terminale della schiena,l’attacco della coda, la faccia interna delle cosce e l’addome. La pelle diqueste zone può divenire calda, arrossata e gonfia, e, poiché queste aree sonopruriginose, i cani si grattano e si leccano intensamente. 

Su queste escoriazioni possonosvilupparsi infezioni batteriche, con pus, croste secche e perdita di pelo. Sela cute del cane non è trattata, s’ispessisce, si annerisce, perde il pelo, epuò diventare untuosa e crostosa.

Diagnosi

La diagnosi di DAP è basatasoprattutto sul quadro clinico, anche se non sempre si osserva la presenza dipulci. La conferma si ha con la guarigione in seguito all’eliminazione dellepulci dall’animale e dall’ambiente. È anche disponibile un test intradermico(skin test), benché sia raramente necessario. Questo test consistenell’iniettare una piccola dose di estratto della salive della pulce nella cutedel cane. Se l’area intorno all’iniezione si gonfia e si arrossa (reazionepositiva) indica che il cane è allergico ai morsi della pulce. Nei casi disospetto di DAP, quando la diagnosi non è chiara, possono essere richiestialtri test quali i raschiati cutanei, la coltura di funghi e batteri, esami delsangue e biopsie della pelle, per escludere altre cause di malattie cutanee.

Terapia

La terapia si basa sul controllodelle pulci. La reazione allergica si può prevenire se è possibile praticareun’eradicazione completa delle pulci. Se questa non è possibile, la DAP puòessere trattata con un controllo il più efficace possibile delle pulci esomministrando una terapia medica per alleviare i sintomi dell’allergia.

Se il prurito è molto grave ilveterinario potrebbe prescrivervi cortisonici o antistaminici. Questi farmaciaiutano a eliminare il prurito intenso del vostro cane, ma, essendo potentiagenti chimici, queste medicine non dovrebbero essere usate per periodi ditempo lunghi. Al vostro animale cane dovrebbe essere data la più piccola dosepossibile che riesca a controllare il prurito. La somministrazione è dainterrompere gradualmente, riducendo il dosaggio. Se il veterinario diagnosticauna infezione batterica delle escoriazioni, è necessaria una terapiaantibiotica e/o lavaggi con shampoo medicati.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/PULCI.pdf


4. LA DEMODICOSI CANINA (demodex -  rognarossa)

Che cos’è

La demodicosi canina, comunementedetta "rogna rossa ", è una malattia parassitaria della pelle,noncontagiosa né per le persone né per altri animali, sostenuta da acariDemodex, che vivono nei follicoli piliferi. Questa malattia colpisce ogni razzasenza particolare predilezione di sesso e puòinsorgere a qualsiasi età delcane, anche se è più frequente entro il primo anno di età.

Le cause

L’acaro Demodex viene trasmessoai cuccioli dalla madre nel corso dei primi giorni di vita. Molti cani infatti,anche quelli in ottima salute, hanno un piccolo numero di questi acari nellaloro pelle. In alcuni animali questi acari cominciano a riprodursi moltovelocemente, e questo aumento improvviso provoca lo stato di malattia. Non sisa con esattezza il motivo per cui questo succeda in alcuni cani piuttosto chein altri.

Uno o più cani provenienti da unastessa cucciolata possono essere colpiti dalla demodicosi in età giovanile o inetà adulta: poiché la predisposizione a sviluppare la demodicosi è ereditaria,gli animali colpiti da questa malattia non dovrebbero essere più impiegati comeriproduttori.

Negli animali che contraggono lademodicosi in età adulta, vi può essere una malattia sottostante, quale untumore o uno squilibrio ormonale, che predispone allo sviluppo della demodicosi.

I sintomi

La demodicosi può manifestarsi informa lieve e localizzata, e regredire spontaneamente senza bisogno di cure,oppure essere più grave e generalizzata e necessitare di cure lunghe epazienti.

In genere è il muso l'area delcorpo che è colpita per prima (specialmente intorno alle labbra e intorno agliocchi), seguito dalle zampe anteriori e dal resto del corpo. Le lesionicaratteristiche sono un diradamento e una perdita del pelo, e arrossamento o uniscurimento della pelle. Se nelle zone colpite compare una infezione battericasi possono notare anche pustole, croste e prurito.

La diagnosi

La diagnosi della malattia siottiene raschiando le aree colpite in più punti ed esaminando il materiale ottenutoal microscopio.

La terapia

La cura da adottare è in funzionedella gravità della malattia.

Nelle forme localizzatel'applicazione di prodotti solo sulle lesioni è spesso sufficiente. In questicasi è importante osservare con attenzione l'animale segnalando tempestivamenteal veterinario curante ogni eventuale peggioramento della situazione o lacomparsa di nuove aree affette.

Gli animali con forme didemodicosi generalizzate hanno bisogno di un trattamento intensivo, che puòessere locale o sistemico.

Terapia sistemica

Essa consiste nellasomministrazione quotidiana di compresse o di un liquido denso, sino a un mesendopo l’ottenimento di raschiati negativi di controllo. Eventuali effetticollaterali, debolezza, barcollamenti, poco appetito, vomito, etc. scompaionoalla sospensione del farmaco e in genere non si manifestano se si abbassa ladose. Se si dovessero osservare nel vostro animale sospendete la terapia echiamate il veterinario curante o il veterinario dermatologo.

Terapia locale

La terapia locale consistenell’applicazione dietro le scapole di una fialetta ogni 7-14 giorni o inspugnature su tutto l’animale due volte alla settimana. Prima di iniziare lespugnature è preferibile tosare il mantello, per permettere una migliorpenetrazione del farmaco nei follicoli piliferi, e ripulire la pelle con unoshampoo a base di benzoile perossido. Le fialette e spugnature possonoprovocare effetti collaterali quali: dermatiti, prurito, sedazione, perditadell'appetito, vomito e diarrea sporadici. Sono questi effetti transitori e nonpreoccupanti, tuttavia, nel caso in cui la sonnolenza fosse particolarmenteevidente, contattate il vostro veterinario.

Controlli

Anche quando il cane vi sembreràcompletamente guarito, la terapia andranno continuate per un mese dopo che ilveterinario non ottenga raschiati di controllo negativi. Poiché le recidivedella demodicosi sono abbastanza frequenti, dalla fine della terapia il cane vasempre tenuto in stretta osservazione, e, se si notano nuove lesioni, vaportato immediatamente del veterinario per un controllo.

Purtroppo esistono cani che,seppur trattati correttamente, non riescono a guarire completamente, o possonoavere ricadute periodiche. Per questi animali si possono utilizzare terapie dimantenimento.

E' importante in ogni casotrattare tutti i problemi che possono verificarsi contemporaneamente, come leinfezioni batteriche, le parassitosi intestinali, la filariosi, ed evitare, perquanto possibile, tutte le condizioni di stress cui l'animale può essere sottoposto.Poiché la demodicosi può manifestarsi o peggiorare in periodi quali il calore,la gravidanza o l’allattamento, si consiglia sempre di sterilizzare le cagneaffette. Si consiglia inoltre di evitare nel modo più assoluto lasomministrazione di cortisonici e scegliere se possibile alternative nonsteroidee.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/demodicosi.pdf


5. L'INFEZIONE DERMATITE DA MALASSEZIA

Che cos'è

La Malassezia è un lievito, simile alla Candida, normalmente presente sullapelle e nell'orecchio del cane e del gatto. Nei cani sani la presenza diMalassezia sulla pelle è molto ridotta, e il loro numero e la loro distribuzionedifferisce in maniera significativa a seconda della razza e delle diverse partidel corpo.

Le cause dell'infezione

Alterazioni dell'ecosistema cutaneo, trattamenti antibiotici prolungati, malattiedel sistema immunitario, allergie e squilibri ormonali creano le condizioniadatte che permettono al lievito di moltiplicarsi in maniera eccessiva ecausare la malattia. Trattandosi di un lievito che cresce bene in ambientegrasso, la sua proliferazione è fortemente favorita da tutte le malattie cheinducono un aumento della produzione di sebo o di cerume. Fra queste condizionisi riconoscono la seborrea conseguente ad allergie o a squilibri ormonali.

Così come per la dermatite, anche l'otite da Malassezia è conseguenza diparticolari condizioni predisponenti, quali ad esempio le allergie o la formapendula dei padiglioni auricolari.

 

I sintomi

L'infezione da Malassezia si manifesta ad ogni età e in tutte le razze.Tuttavia alcune razze sono maggiormente predisposte, quali il West HighlandWhite Terrier, il Basset Hound, il Maltese, il Cocker Spaniel e il Barboncino.

Il sintomo principale è il prurito, accompagnato da arrossamenti, aree dipelle untuosa e maleodorante, localizzate comunemente alla parte ventrale delcollo, alle pieghe cutanee, alle aree ventrali del corpo e agli spaziinterdigitali.

Vi è anche una forma "secca" dell'infezione, caratterizzata dascaglie giallastre e cerose, localizzata più spesso all'ingresso dell'orecchioe negli spazi interdigitali. Le caratteristiche principali dell'otite da Malasseziasono un forte prurito e un'abbondante essudato ceruminoso maleodorante.

La diagnosi

La diagnosi di dermatite da Malassezia si ottiene con l'esame clinico e conesami collaterali, l’esame citologico e la coltura micotica. Con l'esamecitologico un po' di materiale viene prelevato dal condotto uditivo o dallasuperficie cutanea, passato su un vetrino, colorato ed esaminato almicroscopio. La coltura micotica permette di confermare gli esiti dell'esamecitologico o l'ipotesi di un'infezione, nel caso che l'esame citologico siarisultato negativo. Un campione di materiale prelevato dalla cute viene messoin coltura per due o tre giorni, in attesa che cresca il lievito.

La terapia

Poiché l'infezione da Malassezia spesso è una conseguenza di una malattiasottostante, è importante identificare e trattare questa malattia concomitante.A questo scopo il veterinario può scegliere ad esempio di somministrareantibiotici, eseguire test ormonali, prescrivere diete ipoallergiche o eseguiretest allergici intradermici. Se la causa sottostante non viene identificata onon viene trattata, è possibile che l'infezione da Malassezia si ripresenti infuturo e che l'animale vada trattato nuovamente.

Come terapia dell''infezione da Malassezia in sé è possibile somministraredei farmaci per bocca e/o eseguire degli shampoo medicati due volte allasettimana per almeno un mese, seguendo le prescrizioni del veterinario curante.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/malassezia.pdf


6. IPOTIROIDISMO

Che cos’è

L'ipotiroidismo è una malattiadel cane caratterizzata dalla diminuzione dell'attività della ghiandola tiroide,situata nel collo, che produce quantità insufficienti di ormone tiroideo.

Possono essere colpiti cani diogni sesso e razza, più frequentemente i cani di taglia media e grande, e inetà adulta (4-7 anni).

Le cause

Le cause del malfunzionamentodella ghiandola tiroide sono diverse e non ancora tutte chiarite. In unaminoranza dei casi, il problema è dovuto ad un tumore della ghiandola stessa,ma nella maggior parte dei casi, il malfunzionamento è la conseguenza diun’infiammazione e dell’atrofia di questa ghiandola.

I sintomi

I disturbi associatiall'ipotiroidismo variano molto a seconda dell’individuo colpito e dello statodi avanzamento della malattia. I più comuni sono il sovrappeso, una minortolleranza al freddo, e una maggiore lentezza e letargia dell’animale. Sonospesso presenti lesioni della pelle come perdita di pelo (specie sulla cannanasale e sulla coda), un progressivo iscurimento delle zone che prima erano chiare,un mantello di aspetto secco ed opaco, forfora, un’otite ceruminosa e infezionibatteriche ricorrenti. Nelle femmine i calori diventano meno apparenti oscompaiono del tutto. Va ricordato che ciascun animale che soffre di ipotiroidismopuò presentare uno solo o una combinazione di questi sintomi.

La diagnosi

La diagnosi di ipotiroidismo siottiene misurando il livello di ormone tiroideo (T4 totale) e di ormone tireotropo(TSH) nel sangue dell'animale. Se entrambi risultano alterati la diagnosi ècerta. Se sono uno di questi risulta alterato e l’altro normale il test varipetuto dopo alcuni mesi, poiché altre malattie o alcuni farmaci possoalterarne i valori anche in un cane con la tiroide sana.

La terapia

L'ipotiroidismo si curasomministrando una supplementazione di ormone tiroideo per bocca. Dopo circa4-6 settimane di cura viene prelevato un nuovo campione di sangue, per valutarese la dose di ormone tiroideo che il cane sta ricevendo è corretta o se vamodificata. Il prelievo di sangue di controllo va rigorosamente effettuato 3-4ore dopo la somministrazione del farmaco. Se il trattamento ha successo, sinoterà una maggiore vivacità del vostro animale già dopo due-tre settimane dicura, mentre la ricrescita del pelo e il miglioramento delle condizioni delmantello si dovrebbero rendere evidenti dopo circa due mesi.

I cani ipotiroidei necessitano diquesta cura per tutto il resto della loro vita. Il veterinario deve poi eseguiredue volte all’anno un prelievo di sangue per controllare se il dosaggio dell'ormoneè sempre corretto.

Fonte : 

http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/ipotiroidismo.pdf

 

7. MICOSI O DERMATOFITOSI

Che cos’è la micosi

La micosi, detta anchedermatofitosi o tigna, è un’infezione della pelle e del pelo, degli animali o degliuomini, sostenuta da alcuni funghi, detti dermatofiti.

Le cause

Il contagio avviene per contattodiretto con un animale o una persona malati, o tramite materiale che che èstato contaminato da un soggetto infetto, come indumenti, cucce, attrezzi perla toelettatura, pettini, coperte, trasportini, etc. Le spore presenti su unsoggetto malato, su materiale contaminato o nell’ambiente sono moltoresistenti, e possono causare infezione sino a più di un anno dopo la loro produzione.

I sintomi

I sintomi dell’infezione sonomolto variabili : perdita di pelo localizzata, peli spezzati, forfora, piccolecroste, prurito, arrosamenti. Alcuni animali, specialmente i gatti a pelolungo, pur avendo l’infezione, non presentano alcun sintomo, ma possonotuttavia essere una pericolasa fonte di contagio.

La diagnosi

I test usati per la diagnosi dimicosi sono tre.

a.       Esamecon la lampda di Wood.

Si osserval’animale in una camera buia con una lampada a luce ultravioletta. Se si vedeuna fluorescenza verde-mela sui peli il test è positivo. Tuttavia questo test èpositivo solo nel 50% dei casi. Un risultato negativo NON ESCLUDE la dermatofitosi

b.      Esamemicroscopico del pelo

Si osservanoalcuni peli sotto al microscopio. Se si vedono le spore e i funghi che invadonoi peli, si può fare diagnosi sicura di micosi. Come per il test precedente,anche questo test è positivo solo nel 50% dei casi. Un risultato negativo NONESCLUDE la dermatofitosi

c.       Colturafungina 

Si prelieva uncampione di pelo e lo si mette in coltura. Se dopo 1 o 2 settimane cresce unacolonia fungina, l’animale è infetto. Questo test è di gran lunga il miglioreper diagnosticare la dermatofitosi, però ha l’inconveniente che necessita untempo maggiore per ottenere un risultato.

Durante questo periodo di attesasi consiglia di isolare l’animale sospetto. 

Terapia

La terapia della dermatofitosicomprende il trattamento dell’animale o degli animali infetti, e il trattamentodell’ambiente.

a.Trattamento degli animali

Poichè la dermatofitosi èaltamente contagiosa, nel caso di animali che convivono, se vi è un animaleinfetto è molto probabile che anche gli altri si siano contagiati. E’ quindinecessario fare il trattamento a tutti gli animali, anche se non manifestanosintomi evidenti.

L'animale infetto va subitoisolato da altri animali, possibilmente in un ambiente facilmente lavabile. Laterapia è composta da un farmaco per bocca per almeno 6 settimane e ripetuti trattamentilocali due volte alla settimana. Per i trattamenti locali è indispensabiletosare completamente l'animale, poiché sono i peli che albergano la maggiorparte delle spore, che se non vengono rimosse potrebbero inquinare l'ambiente,contagiare persone od animali e riinfettare l'animale sotto terapia. E'indispensabile inoltre eseguire una coltura di controllo al termine del trattamento,che deve risultare negativa, prima di sospendere le terapie. Se la colturarisulta positiva, la terapia va continuata sino ad ottenere una colturanegativa.

b. Trattamento dell'ambiente

Poiché le spore fungine possonopersistere nell'ambiente ed essere potenzialmente infettanti per almeno 18mesi, è indispensabile trattare anche l'ambiente in cui vive il soggettoinfetto. Si raccomanda di trattare moquettes e tappeti con prodotti antifunginispray. Si consiglia inoltre di passare tutte le superfici lavabili almeno 1-2volte alla settimana con candeggina diluita 1:100 con acqua, e di immergerenella stessa soluzione e per almeno 10 minuti i trasportini, gli attrezzi perla toelettatura, e ogni altro oggetto che sia venuto a contatto con l'animale.Per tutti gli oggetti e le superfici che non sopportano il contatto con lacandeggina, si può usare dell'enilconazolo diluito in acqua 1:10 o dellacloressidina al 4%.

Se il locale è dotato di ariacondizionata si consiglia di disinfettare accuratamente le bocche diareazione edi cambiare i filtri dell'aria. 

DR. CHIARA NOLI DR. FABIA SCARAMPELLA

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/dermatofitosi.pdf


8. PIODERMITE

Che cos'è la piodermite?

La piodermite è un'infezionebatterica della pelle. A seconda del coinvolgimento e della localizzazionecutanea viene definita superficiale oppure profonda.  

Il batterio più comunementeresponsabile della piodermite è lo stafilococco. 

La piodermite NON è una malattiacontagiosa né per l'uomo né per altri animali.

I sintomi

La piodermite superficiale simanifesta con arrossamenti, essudazione, piccole pustole e forfora; quellaprofonda è caratterizzata da foruncoli, ascessi, fistole, croste ed essudatopurulento e sanguinolento. In alcuni casi si può osservare prurito odolorabilità della pelle.

Le cause di piodermite

I batteri risiedono normalmentesulla pelle integra senza causare infezione. Tuttavia vi sono delle cause scatenanti,quali alterazioni dell'ecosistema cutaneo, alcune malattie, l'età avanzata ealcuni farmaci, che possono rendere la cute suscettibile alle infezionibatteriche. Fra le malattie che sono cause sottostanti di piodermite vi sonosoprattutto le allergie, i parassiti e le malattie ormonali.

Se queste cause sottostanti nonvengono individuate ed eliminate, la piodermite può rappresentare un problemaricorrente per tutta la vita dell'animale.

La diagnosi

La diagnosi di piodermite sieffettua primariamente con l'osservazione del quadro clinico e con l’esamecitologico. Per confermare la diagnosi e isolare il batterio responsabile sipuò effettuare una coltura batterica.

E' molto importante inoltre diagnosticare le cause che scatenano la piodermite,e per fare questo il veterinario potrà scegliere di eseguire raschiati cutanei,esami colturali fungini, test ormonali, biopsie cutanee o test allergici.

La terapia

Se la causa scatenante è stataidentificata, la sua eliminazione o correzione diventa lo scopo primario delllaterapia

Il trattamento della piodermitein sé si effettua mediante la somministrazione di antibiotici per bocca (con unminimo di tre settimane di terapia) e l'impiego di spray, creme, lozioni,shampoo medicati, secondo le istruzioni del veterinario curante.

La prognosi

La maggior parte delle piodermitiguarisce definitivamente, specialmente se è stata identificata e risolta lacausa  sottostante

Purtroppo per alcune forme profonde (fra cui la "piodermite profonda delpastore tedesco") il controllo dell'infezione e la ricerca delle causescatenanti possono risultare difficili. In questi casi, incui le recidive sonomolto frequenti la somministrazione continuativa di farmaci per tutta la vita

 Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/piodermite.pdf

 

 

9. SEBORREA

Che cos'è - I sintomi

La seborrea è una malattia dellapelle non contagiosa, simile alla forfora dell'uomo, caratterizzata dallapresenza di scaglie e croste secche o grasse, e da un mantello che può apparireuntuoso oppure opaco. Il cane affetto da seborrea ha spesso un odoresgradevole, sviluppa infezioni e ha prurito.

 Le cause

La seborrea è solitamentepresente in animali che hanno altre malattie concomitanti, tra le più comuni adesempio malattie ormonali, allergie, infestazioni da pulci, rogna, funghi oinfezioni batteriche (seborrea secondaria). In alcuni animali invece, laseborrea è una malattia ereditaria, che consiste in un difetto di produzionedella pelle e dei lipidi di superficie (seborrea primaria).

La terapia

Nel caso della seborreasecondaria, è opportuno trattare le malattie concomitanti che ne sono la causa.La risoluzione di queste ultime rende spesso superflui ulteriori trattamentimirati al controllo della seborrea stessa. Tuttavia, in attesa dellaguarigione, possono dare beneficio degli shampoo medicati una o due volte allasettimana, o fialette fra le scapole una volta alla settimana, per uno o duemesi. E' opportuno, inoltre, aggiungere alla dieta olio di girasole o acidigrassi essenziali.

Nel caso della seborrea primaria,questa è una malattia congenita che non si può curare, ma soltanto controllare.Il primo mese si eseguiranno bagni medicati frequenti (due volte allasettimana), poi, raggiunto un aspetto normale del mantello, i bagni si possonodiradare, sino a trovare una frequenza ottimale (circa una volta al mese), chetenga in remissione il problema, da seguire per tutta la vita dell'animale. Ilveterinario può inoltre ritenere opportuno somministrare anche fialette fra lescapole o farmaci per bocca, a seconda del caso.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/seborrea.pdf


10. LA SINDROME DI CUSHING

Che cos’è

La sindrome di Cushing (oiperadrenocorticismo, o iperglucocorticismo) è una malattia provocata dall'eccessivapresenza di cortisone nell'organismo.

Le cause

In molti casi la sindrome diCushing è causata dall'eccessiva e prolungata somministrazione di farmaci

a base di cortisone (Cushingiatrogeno).

Tuttavia può anche essere laconseguenza di una esagerata produzione di cortisone da parte delle ghiandolisurrenali dell'animale malato (Cushing spontaneo). In questo caso l’eccessivaproduzione di cortisone può essere causata da un tumore della ghiandola surrenale,o da un tumore dell’ipofisi, un'altra ghiandola con sede nel cervello, cheregola la produzione di cortisone surrenalico.

I sintomi

Qualunque sia la causa dellasindrome di Cushing, i sintomi clinici sono sempre gli stessi. Si verifica un' aumentodella sete e della fame dell’animale, affanno, riluttanza all'esercizio fisico,aumento della glicemia (con possibilità di sviluppo di un diabete), e uncaratteristico gonfiore dell'addome detto "a botte", che presenta unacute sottile e poco elastica.

Gli animali affetti da sindromedi Cushing sono inoltre predisposti a contrarre frequentemente infezioni urinariee della pelle. In questi casi sono spesso necessari cicli ripetuti di terapiaantibiotica.

Se non viene curata, la sindromedi Cushing è una malattia che progredisce lentamente. Se dipende da un tumoresurrenalico, questo può essere maligno e metastatizzare. Se invece si tratta diun tumore dell'ipofisi, il suo progressivo ingrossamento nel cervello puòprovocare, nei casi più gravi, disturbi neurologici.

La diagnosi

Per diagnosticare la malattia, evalutare la presenza e la sede del tumore, vengono impiegati diversi esami delsangue, delle urine, l’ecografia e la TAC. Purtroppo nessuno di essi èaffidabile al 100%, per cui solo la combinazione di più d'uno di questi esamici permette di fare una diagnosi precisa. In particolare, si esegue sempreprima un test di screening, e poi un test di conferma. E’ molto importante confermarela diagnosi clinica prima di impostare qualsiasi cura.

La terapia

Il Cushing indotto da farmac(iatrogeno) in genere non viene curato, e si risolve da solo, anche dopo mesi,alla sospensione della terapia a base di cortisone.

Il Cushing spontaneo va invecetrattato con farmaci o con interventi chirurgici. Se si tratta di un tumore dellaghiandola surrenalica, questo va asportato chirurgicamente. Questa operazioneha molto successo se il tumore è benigno, e non ha sempre successo se il tumoreè maligno.

Se invece la sindrome di Cushingdipende da un tumore dell’ipofisi, il trattamento è farmacologico ed è mirato ainibire la produzione di cortisone da parte della ghiandola surrenalica. Questotrattamento va prolungato per tutta la vita dell'animale, che va controllatofrequentemente dal veterinario, per determinare esattamente il dosaggio deifarmaci necessario per ritrovare l’equilibrio ormonale.

Fonte : http://www.dermatologiaveterinaria.it/fileadmin/dermatologiaveterinaria/content/Sindrome_di_Cushing.pdf